Riforma INPS, le pensioni non saranno più convenienti come prima: a quanto ammonterà la perdita registrata?
Abbiamo assistito a diverse modifiche nel campo delle pensioni. Si tratta di riforme che, per un motivo o per un altro, sono state lanciate dal Governo italiano. E se inizialmente possono sembrare vantaggiose, in poco tempo mostrano quelle che sono le perdite vere e proprie dovute alla normativa. Oggi, però, è arrivata una novità importante e che potrebbe mettere in ansia chi sta ricevendo una pensione già bassa attualmente.
Per capire meglio la situazione dobbiamo guardare in prospettiva, nello specifico già dal 2025. Le pensioni anticipate in Italia, purtroppo, subiranno un cambiamento notevole e non così tanto conveniente come si pensava. In primis si parla dell’eliminazione di misure particolari, come la Quota 103 o l’Ape Sociale per esempio. A seguire farà la stessa fine anche l’Opzione Donna, sostegno economico necessario e che, ormai, apparterrà soltanto al passato.
L’obiettivo del Governo Meloni è chiaro in questo momento. Vorrebbero fare un ritorno rapido alle regole della Legge Fornero, considerato l’unico sistema adattabile in un contesto come quello corrente. La sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale non è rosea, e sembra che l’unica soluzione sia proprio questa misura. Basti pensare che per sostenere la Quota 41, ci vorrebbero almeno 9 miliardi di euro all’anno.
Non sarebbe possibile gestire una spesa del genere, costringendo le pensioni anticipate a diventare quasi “obsolete” rispetto a quella classica. La pressione fiscale e l’inflazione, sfortunatamente, non sono di certo degli alleati in questo contesto, portando molti italiani a sognare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. La pensione anticipata con 41 anni di contributi, dunque, resta soltanto un obiettivo che non potrà essere raggiunto (per il momento).
Non si esclude la possibilità che, il Governo Meloni, decida di intervenire per introdurre una nuova misura tramite il ricalcolo contributivo. Sarebbe un sistema molto simile a quello già presente per l’Opzione Donna, in cui viene ridotto l’assegno mensile per sostenere le spese della normativa. Attualmente non è qualcosa di certo e rimane solo una ipotesi, ma è certo che le pensioni subiranno una stangata l’anno prossimo.
Soltanto il tempo ci saprà dare altre info al riguardo, che per adesso non promettono nulla di buono. Richiedere la pensione sarà senz’altro più difficile di prima.
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