Sono tanti i dubbi in materia di eredità, ma a chi va senza figli? Ecco che cosa dice la Legge, così non puoi sbagliare.
L’eredità lasciata da una persona defunta è una questione molto delicata che non solo può generare dubbi ed errori a livello legale, ma che può anche causare discussioni e addirittura rotture insanabili in famiglia. Soprattutto nel caso in cui non si sia fatto testamento prima della morte.
Le incertezze aumentano ulteriormente, quando il defunto non ha alcun figlio. A chi va in questi casi l’eredità?
Cerchiamo di fare subito un po’ di chiarezza, chiamando in causa ciò che dice la Legge sull’argomento. In questo modo sarà possibile comprendere meglio come muoversi in simili situazioni.
A chi va l’eredità senza figli e testamento? Cosa stabilisce la Legge
Qualora una persona defunta non abbia avuto in vita dei figli e non abbia lasciato neppure testamento scritto, non è sempre facile stabilire a chi debba andare la sua eredità. Il caso è regolato dall’art. 582 del Codice Civile che prevede che, ove il defunto non abbia figli o genitori sopravvissuti ma solo un coniuge e fratelli, l’eredità spetti per due terzi al coniuge e per un terzo ai fratelli o alle sorelle. La quota spettante a ciascuno di essi sarà pari ad un terzo diviso il numero di fratelli o sorelle.
Tuttavia, è bene sapere che fratelli e sorelle non hanno diritto alla legittima. Dunque, possono essere esclusi lecitamente dall’eredità mediante un testamento con cui il soggetto interessato potrà decidere di lasciare tutti i suoi beni al coniuge.
Se, però, una persona non ha fatto testamento, alla sua morte si aprirà quella che tecnicamente viene definita ‘successione legittima’. Pertanto, sarà la Legge a decidere a chi vanno i beni del defunto, dando sempre la priorità ai parenti più prossimi ed escludendo quelli più remoti.
Ma analizziamo più da vicino il caso sopra citato, ovvero quello del defunto senza figli che non ha fatto testamento. Nel caso sia abbia un coniuge, l’eredità va interamente al marito o alla moglie se non ci sono altri parenti prossimi come ad esempio genitori, fratelli o sorelle. Va per 2/3 all’altro coniuge e per 1/3 ai fratelli e le sorelle, se presenti. Quest’ultimi a loro volta dovranno dividersi la predetta quota in parti uguali. Va interamente ai fratelli e alle sorelle se non ci sono altri parenti prossimi, come nel caso in cui l’altro coniuge sia già deceduto.
Che cosa succede invece se i fratelli sono già morti, ma questi hanno dei figli? Ebbene, la Legge riconosce il cosiddetto diritto di rappresentazione. Dunque i figli di fratelli e sorelle possono ereditare la somma normalmente devoluta ai propri genitori.