Hai scaricato Vinted o Wallapop di recente? Potresti avere un problema senza saperlo: migliaia di segnalazioni già inviate

Se stai usando Vinted o Wallapop in questo momento fai attenzione: migliaia di utenti stanno inviando parecchie segnalazioni.

Molte persone stanno iniziando a vendere parecchi articoli su diverse piattaforme online. Non parliamo soltanto di siti famosi come Amazon o eBay, ma anche di portali un po’ meno noti ma comunque convenienti. Fra questi si possono citare Vinted e Wallapop, conosciuti per essere dei posti in cui è facile fare dei buoni affari. Però, molti utenti, sembra che potrebbero finire nei guai senza saperlo.

Vinted e Wallapop sono sicure?
Vinted & Wallapop: ecco cosa devi sapere su queste app – Varesecultura.it

Questo perché è necessario fare attenzione alle vendite che si fanno. Di solito non si è obbligati a pagare alcuna imposta, in quanto si tratta di business occasionali. Ma se la situazione non è sporadica, e quindi diventa continuativa, allora a quel punto bisogna aprire una Partita IVA. La nuova legge è entrata ufficialmente in vigore l’anno scorso, e tutti coloro che effettuano vendite dovranno sbrigarsi a farlo. Che cosa prevede la normativa nello specifico?

Attento se fai vendite su Vinted o Wallapop: potresti ricevere una multa salata

Su siti come Vinted o Wallapop, per esempio, è bene tenere a mente alcune informazioni chiave. Tanto per cominciare è sempre il caso di comunicare i dati delle vendite, in modo tale da avvisare l’Agenzia delle Entrate. In secondo luogo sarà necessario compilare un modulo contenente nome e cognome, data di nascita, indirizzo, codice fiscale e Partita IVA, insieme all’IBAN collegato all’account e il titolare del conto corrente in questione. Ovviamente non dovranno mancare gli importi percepiti dalle vendite.

Perché Vinted e Wallapop sono pericolose
Attento a come le usi o saranno guai – Varesecultura.it

Tutti i venditori devono inviare questi dati entro il 31 dicembre di ogni anno. Solo per l’anno scorso, però, questa data è stata prorogata al 31 gennaio 2024, in vista della consegna di migliaia di documenti assenti. Dopo aver inviato le informazioni l’Agenzia delle Entrate esaminerà i dati, così da stabilire se sarà doveroso aprire la partita IVA o meno. Chi la ha già aperta, invece, riceverà semplicemente un feedback positivo o negativo da parte dell’ente amministrativo.

Ma ci sono alcune soglie entro cui non è necessario aprire la Partita IVA a prescindere. Per esempio se si effettuano solo 30 vendite nell’arco di un anno, oppure se si guadagnano poco più di 2.000 euro in meno di un anno. Ciò che conta in questo caso, però, è che non si superino le 5.000 euro. Prima di quel momento si rilascia solo una ritenuta d’acconto, anziché la classica fattura per chi ha una Partita IVA.

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